BIAF XXXII Edizione
Dal Barocco al Novecento: Due Secoli di Scultura Italiana
La selezione proposta dalla Galleria Walter Padovani per questa 32esima edizione della Biennale dell’Antiquariato di Firenze delineerà una timeline di due secoli della scultura italiana, partendo da storiche Manifatture, come quella della porcellana Ginori, fino a celebrazioni novecentesche di carattere commemorativo.
Accomunati sia dal punto di vista cronologico che produttivo, sono due oggetti legati alla storia della Manifattura di porcellana di Doccia, che ha inoltre assistito alla recente riapertura del suo museo a Sesto Fiorentino. La prima è una porcellana bianca raffigurante San Carlo Borromeo in Adorazione del Crocifisso, da un modello bronzeo di Giovan Battista Foggini (Firenze, 1652 - 1725) e di cui sono oggi note tre versioni settecentesche. Il nostro esemplare si può ritenere una delle prime, se non la prima versione di questa composizione prodotta dalla manifattura. Se quest’opera incarna il prodotto “finale”, collocandosi alla fine del processo produttivo della manifattura, l’altorilievo in cera raffigurante la Madonna con il Bambino faceva parte di quel campionario di modelli non necessariamente tradotti in porcellana. Da intendersi per la devozione mariana, l’autore di questo rilievo tardo barocco viene riconosciuto in Girolamo Ticciati (Firenze, 1676 - 1744).
In una combinazione sofisticata di legno e terracotta, verrà presentata anche una Testa Femminile realizzata dall’artista bellunese Giovanni Marchiori (Caviola di Falcade, Belluno, 1696 - Treviso, 1778), anticipatrice delle celebri teste ideali del Canova. Dell’opera, caratterizzata da tratti armoniosi e da un’estrema finitezza di stampo classico, esiste anche una versione in marmo raffigurante Venere o Flora presente al Museo Civico di Treviso.
Il ritratto di Sir Horace Mann è dello scultore inglese Prince Hoare, che soggiornò a Roma e a Firenze dal 1743 al 1750. Lo sguardo del nostro diplomatico inglese, sicuro e ricolmo di determinazione, si fa materia in questo ritratto scultoreo. Il volto, orgogliosamente rivolto verso destra, sembra invitarci a scorgere insieme a lui quel promettente futuro che la sua carriera, qui solo agli inizi, gli riserverà. Incorniciato tra i boccoli della folta parrucca che ricadono sulla spalla destra, anche l’abbigliamento riflette un’importante levatura sociale nonché quel decoro à la française, secondo il tipico abbigliamento del gentiluomo del diciottesimo secolo.