Pietro Leopoldo I di Toscana e Horace Mann: un incontro solenne
“Io vi creo Cavaliere in nome di mio fratello il Re della Gran-Brettagna”. Con questa formula, preceduta da tre tocchi di spada sguainata sulla spalla sinistra, il granduca di Toscana Pietro Leopoldo I conferiva a Horace Mann il cavalierato dell’Ordine del Bagno.
La cerimonia ebbe luogo a Palazzo Pitti il 19 ottobre 1768, e a distanza di poco più di 250 anni, sempre a Firenze, nella splendida cornice di Palazzo Corsini, il sovrano illuminato e il diplomatico inglese saranno nuovamente riuniti al cospetto dei visitatori della XXXIII edizione di BIAF nella forma di due busti; il Granduca scolpito nel marmo, mentre plasmata nella terracotta è l’effigie di Sir Horace Mann.
Il ritratto celebrativo del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I, datato 1777, è una significativa aggiunta al catalogo delle opere dello scultore carrarese Domenico Andrea Pelliccia (1736 - 1821), che l’anno precedente realizzò il Monumento al Granduca al Lazzaretto di Livorno. L’opera è contraddistinta da una grande raffinatezza esecutiva, dove la cura minuziosa per la definizione dei dettagli, si traduce in una diversità nella lavorazione dove tutto diventa tangibile e sembra smentire la fredda natura della roccia apuana; il naturalismo della materia, tuttavia, non limita la presenza interiore del ritratto, seppur vincolata da un’espressione congelata, sospesa e ineffabile.
Il ritratto di Sir Horace Mann è dello scultore inglese Prince Hoare, che soggiornò a Roma e a Firenze dal 1743 al 1750. Lo sguardo del nostro diplomatico inglese, sicuro e ricolmo di determinazione, si fa materia in questo ritratto scultoreo. Il volto, orgogliosamente rivolto verso destra, sembra invitarci a scorgere insieme a lui quel promettente futuro che la sua carriera, qui solo agli inizi, gli riserverà. Incorniciato tra i boccoli della folta parrucca che ricadono sulla spalla destra, anche l’abbigliamento riflette un’importante levatura sociale nonché quel decoro à la française, secondo il tipico abbigliamento del gentiluomo del diciottesimo secolo.